Il Museo della Resistenza Piacentina è stato istituito nel 2009 per commemorare la storia della Resistenza nell’Appennino Piacentino e per ricordare i caduti partigiani e civili vittime del nazi-fascismo. Si trova in località Sperongia, frazione di Morfasso, nei locali che furono della sacrestia della chiesa locale. La scelta di questo sito non è casuale: il Comune di Morfasso infatti può fregiarsi del titolo di primo comune italiano liberato a nord della Linea Gotica. Qui si costituì la Zona Libera di Val d’Arda che rimase in mano alla Resistenza fino al 6 Gennaio 1945, e che portò a una dura repressione da parte degli occupanti tedeschi, che sfociò in eccidi sanguinosi, come quello del passo dei Guselli e della Rocchetta.

All’interno del Museo sono presenti numerosi cimeli e documenti dell’epoca, incluse armi e abiti militari. Il percorso racconta la storia del movimento partigiano piacentino e degli eccidi perpetrati dai nazi-fascisti, includendo anche foto e filmati originali. Buona parte del percorso è digitale e interattivo.

Dal Museo partono due percorsi storico-naturalistici: “Il Sentiero di Giovanni lo Slavo”, che segue i percorsi delle staffette partigiani toccando alcuni punti di vedetta e altri siti storici, inclusa la grotta presso Rocca dei Casali teatro di un eccidio in data 08 gennaio 1945; e “Andiamo sul Lama!”, che ripercorre i passi dei partigiani che nell’Aprile del 1944 salirono in montagna per costituire la 38a Brigata Garibaldi, prima formazione organizzata del piacentino. Questi percorsi fanno parte del progetto curato del Museo denominato “Sentieri della Libertà”, che, coniugando storia ed escursionismo, ha mappato e reso disponibile 28 percorsi che raccontano storie dei protagonisti locali della Seconda Guerra Mondiale.